Guardiagrele | 2021
Borgo Medievale di Guardiagrele (CH)Domenica 12 Settembre 2021
Con il Patrocinio del Comune di Guardiagrele
Il Programma
L’evento è completamente gratuito e aperto a tutti. Di seguito la programmazione:
- ore 09:30. Ritrovo dei partecipanti in Largo Giuseppe Garibaldi;
- ore 10:00. Saluto dell’Amministrazione Comunale ed inizio delle escursioni;
- ore 14:00. Fine delle attività. Pranzo al sacco.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, alle persone con disabilità interessate a fruirne, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
Ritrovo
Locandina
Punta Aderci | 2021
Riserva Naturale di Punta AderciVasto (CH)
Domenica 22 Agosto 2021
In collaborazione con la Sezione CAI di Vasto
Il Programma
L’evento è completamente gratuito e aperto a tutti. Di seguito la programmazione:
-
Ore 17.00: ritrovo presso l’area di sosta riservata alle persone con disabilità;
>> Nota: Alla suddetta area possono accedere solo le auto con il c.d. “contrassegno disabili”. Gli altri mezzi dovranno essere parcheggiati presso l’area di sosta all’ingresso della riserva -
Ore 17.30: saluto degli organizzatori. Inizio delle escursioni guidate;
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Ore 20.00: fine delle attività escursionistiche. Cena al sacco.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, alle persone con disabilità interessate a fruirne, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
Ritrovo
Locandina
Caramanico | 2021
Percorso Naturalistico del Centro VisitaCaramanico Terme (PE)
Domenica 25 Luglio 2021
Con il Patrocinio del Parco Nazionale della Majella
In collaborazione con la Cooperativa Majambiente
Il Programma
L’evento è completamente gratuito e aperto a tutti. Di seguito la programmazione:
- ore 09:30. Ritrovo presso il Centro Visita Valle dell’Orfento a Caramanico Terme (PE);
- ore 10:30. Inizio delle escursioni su percorso panoramico e visita del Museo Naturalistico ed Archeologico “Paolo Barrasso”;
- ore 14:00. Fine delle attività.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, alle persone con disabilità interessate a fruirne, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
Ritrovo
Locandina
Sentiero degli Dei | 2021
Il Sentiero degli DeiCostiera Amalfitana
Domenica 27 giugno 2021
Tappa condivisa con il circuito "Natura senza barriere" della Federtrek
Il Programma
Il Sentiero degli Dei collega Agerola, un paesino sulle colline della Costiera Amalfitana, a Nocelle, frazione di Positano. Il tracciato misura circa 8 Km e presenta una difficoltà classificata come lieve.
L’evento è completamente gratuito e aperto a tutti. Di seguito la programmazione:
- ore 10:00. Ritrovo ad Agerola. Incontro con l’Amministrazione Comunale ed inizio dell’escursione;
- ore 15:00. Arrivo a Positano. Incontro con l’Amministrazione Comunale, rinfresco e visita del borgo;
- ore 17:00. Imbarco sul traghetto per Amalfi;
- ore 17:30. Arrivo ad Amalfi e visita del borgo. A seguire, rientro ad Agerola in bus.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, alle persone con disabilità interessate a fruirne, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
Ritrovo
Locandina
Le foto dell'evento
Juvanum | 2019
Montenerodomo. Parco Archeologico di Juvanum(CH) – Domenica 6 Ottobre 2019
Evento realizzato in collaborazione con il Comune di Montenerodomo, la Proloco di Montenerodomo e l’associazione Majella Travel.
Il Programma
L’evento, completamente gratuito e aperto a tutti, avrà luogo presso il parco archeologico di Juvanum, uno dei più importanti siti archeologici di epoca italica d’Abruzzo. Di seguito la programmazione:
- 09.00: ritrovo presso il parcheggio del parco archeologico. Registrazione dei partecipanti
- 10.00: inizio delle escursioni in joёlette
- 13.00: fine delle escursioni in joёlette
La passeggiata
Dal punto di ritrovo, le joëlette muoveranno per far visita all’intero sito. La passeggiata interesserà l’area dell’acropoli (che ospita due templi sanniti), l’ara sacra, le belle e ben conservate “basolate”, il foro iuvanense (un grande spazio rettangolare al centro dell’antica città, luogo di aggregazione sociale e di mercato), la basilica e il teatro. Per concludere, faranno visita al museo che conserva tutto il materiale archeologico finora rinvenuto nel territorio dei Carricini Infernates.
Foto gentilmente concesse da www.iuvanum.it
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
La Storia
L’antica città di Juvanum è situata a metà strada fra Torricella Peligna e Montenerodomo, in località Santa Maria di Palazzo, ad un’altezza di 972 metri s.l.m., in un paesaggio mozzafiato, con i suoi ruderi che hanno come sfondo la maestosa Majella madre. È di origine carricina: si tratta di una delle quattro tribù che costituivano il popolo sannita. Occupava un ampio territorio esteso fra l’Abruzzo, il Molise, la Puglia e la Campania. I Carricini erano situati fra Pallanum (attuale monte Pallano) e Pallenium (attuale Monte Porrara), vivevano in villaggi fortificati, protetti da imponenti mura ciclopiche, bellissime e ben conservate. Prima che Roma costruisse la moderna città che vediamo ancora oggi nelle fondamenta, essi vivevano di pastorizia, agricoltura ma anche di caccia. Amanti della libertà (unico popolo italico a non avere schiavi) erano grandi guerrieri. Le città principali di questo importante popolo italico di lingua osca furono Cluviae, in località La Roma frazione di Casoli, e appunto Juvanum. Praticavano la transumanza alla ricerca di pascoli e di cibo. Scelsero il sito di Juvanum come centro politico e amministrativo in virtù della suggestione del posto, dell’abbondanza di acqua e soprattutto della posizione strategica: il territorio di Juvanum era infatti attraversato da un braccio di tratturo, percorso per millenni da pastori e commercianti diretti al mare. Le origini del nome “Juvanum” non sono certe: lo ritroviamo nel Liber Coloniarum, dove viene elencato come Jobanos; Plinio afferma che Jovanenses è una derivazione di Launenses. Un’iscrizione ritrovata in loco, invece, afferma che un certo Poppedius fu “Patronus Municipii Iuvanensis”. C’è chi afferma che il nome derivi da iuvere che vuol dire “giovare, fare bene”. La città romana fu attiva fino al IX secolo d.C. circa, quando si spopolò per la costruzione di nuovi centri fortificati per difendersi dalle incursioni. Nacquero così i castelli di Montenerodomo e Torricella Peligna. La città fu spogliata, inoltre, per l’edificazione di case pastorali, e per la costruzione della vicina Abbazia di Santa Maria in Palazzo. Fino alla seconda metà del ‘900, la città romana cadde nell’oblio. Il sito è stato completamente riportato alla luce negli anni ‘90.
Cosa Visitare
Percorrendo la Via Orientale, un’ampia strada a grandi basoli, si entra nella città romana. Qui troviamo la Basilica: era a pianta absidale e pavimento a lastre di marmo, vi si praticava un culto imperiale o sentenze di tribunale. Le mura poligonali risalenti al III secolo a.C. erano atte a difendere un’area di culto, probabilmente dedicata all’acqua. Il tempio, costruito nel II secolo a.C., conserva ancora oggi delle tracce di antico podio con dei pezzi di travertino. In quegli anni venne costruito anche un secondo tempio a distanza di 3,9 metri dal precedente. Di questo rimane solo il podio. Le epigrafi citano i culti di Eracle, Diana, Vittoria e Minerva. I due templi sono di influenza ellenistica importata da alcune maestranze campane. A sud-est della collina è stata trovata la cavea del teatro, risalente al II secolo a.C. di cui sono rimaste le prime sette file di gradini, costruito con delle pietre più piccole ai lati e più grandi al centro. La frons scenae è a tre nicchie. Ne foro alcuni lastroni del pavimento recano delle incisioni. L’intera piazza è circondata quasi per intero da portici che costeggiavano delle tabernae. Vi erano anche delle statue come si può ipotizzare da alcuni basamenti ritrovati. Nel Museo archeologico di Juvanum sono conservate alcune suppellettili ivi ritrovate. È stato inaugurato nel 2006.
Sulmona | 2019
Sulmona. Santuario di Ercole Curino (AQ) - Domenica 15 Settembre 2019
Evento realizzato in collaborazione con il Parco Nazionale della Majella e la ANFFAS Sezione di Sulmona
Il Programma
L’evento, completamente gratuito e aperto a tutti, avrà luogo presso il santuario di Ercole Curino, un sito archeologico statale che si trova a Sulmona in località Badia, sulle montagne del Morrone tra l’abbazia di Santo Spirito dei Celestini e l’eremo di Celestino V. Di seguito la programmazione:
- 09.00: ritrovo presso il parcheggio del santuario. Registrazione dei partecipanti
- 10.00: inizio delle escursioni in joёlette
- 13.00: fine delle escursioni in joёlette
La passeggiata
Dal piazzale scenderemo al santuario percorrendo un sentiero montano, al termine del quale è posto l’accesso coincidente con l’ingresso in uso dalla fase di ristrutturazione (dopo il I sec. a. C.). Dal terrazzo mediano saliremo, mediante la gradinata monumentale, al terrazzo superiore che ospitava gli edifici templari, di cui è parzialmente visibile il cd. sacello, che conserva l’importante tappeto musivo policromo decorato da motivi ellenistici e la decorazione parietale a specchiature ad imitazione di lastre marmoree. Scenderemo poi alla base del santuario per ammirare il grande muro di sostruzione in opera incerta e quasi reticolata a riseghe rientranti per poi risalire al livello degli ambienti voltati ora crollati, posti in origine al di sotto del piazzale di accesso. Da questo terrazzo si abbraccia con un solo sguardo l’intera conca peligna.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).
La Storia
Il Parco archeologico del santuario di Ercole Curino è stato istituito negli anni Settanta nel territorio comunale di Sulmona. È una delle più importanti aree sacre d’Abruzzo, con la caratteristica struttura di santuario terrazzato che, dall’età ellenistica (IV-III sec. a.C.), ebbe fasi di vita e di ricchezza fino alla metà del II sec. d.C. L’origine del culto di Ercole è di solito correlata all’esistenza di sorgenti e polle d’acqua, di grotte e anfratti naturali, ove l’unione dei due elementi primordiali (terra e acqua) suggerivano la presenza del soprannaturale e del divino. Qui le popolazioni locali edificarono nel IV sec. a.C. il tempio, dedicandolo all’eroe, figura particolarmente legata al mondo della pastorizia, il cui culto è quindi attestato soprattutto in prossimità degli antichi percorsi tratturali. L’edificio sacro venne successivamente ampliato (tra il III e il II secolo a.C.) e infine completamente trasformato nel corso del I secolo a.C., quando la crescita economica, culturale e sociale dell’antica Sulmo, ne permise l’adeguamento ai canoni monumentali, di matrice ellenistica, presenti nei coevi santuari laziali. Nella seconda metà del II secolo d.C. un forte terremoto causò con molta probabilità la frana che determinò il collasso delle strutture e il riempimento dell’area con materiale detritico; ciononostante il sito continuò ad essere frequentato, sia pure sporadicamente, almeno fino al III – IV secolo d.C.. Il perdurare della sacralità del luogo è confermata nel Medioevo anche attraverso la figura ascetica di Celestino V che fondò in quella stessa area l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone e l’eremo di Sant’Onofrio. Nel 1957, in occasione del bimillenario della nascita di Ovidio, furono effettuati i primi scavi archeologici in quell’area che, per tradizione, era stata sempre associata alla presenza della villa di Ovidio, ma rivelarono poi il sito di un santuario italico, dedicato a Ercole, come dimostrano il tipo di materiale votivo rinvenuto e le iscrizioni di dedica.
Cosa Visitare
La grande scalea meridionale poteva essere un ingresso monumentale, forse usato anche come luogo di riunione per le assemblee locali, sotto la protezione del dio “Curino”. I due terrazzamenti del santuario sono stati realizzati in epoche diverse: quello inferiore è più recente, in opus caementicium con un grandioso podio (71 metri di lunghezza) che ospita 14 ambienti coperti da volte a botte; quello superiore, presillano, era chiuso su tre lati da un portico colonnato (restano alcune basi). L’altare, inusitatamente ricoperto da lastre di bronzo, e il piccolo sacello della divinità si trovavano al centro della terrazza superiore. Dal sacello provengono i reperti più importanti del complesso, quali due statue di culto di Ercole, una di bronzo (al Museo archeologico di Chieti) e una marmorea, oltre a una colonnina con 12 versi graffiti, attribuiti a Ovidio.