Lama dei Peligni (CH) - Domenica 25 agosto 2019Arrampicata al Rifugio Fonte Tarì.
Evento realizzato con il patrocinio del Parco Nazionale della Majella e del Comune di Lama dei Peligni.
Il Programma
L’evento, completamente gratuito e aperto a tutti, avrà luogo tra l’area faunistica del camoscio appenninico (800 metri s.l.m.) ed il Rifugio Fonte Tarì (1.540 metri s.l.m.), nel cuore del Parco Nazionale della Majella, sul territorio del Comune di Lama dei Peligni. Di seguito la programmazione:
- 06.30: ritrovo presso il parcheggio dell’area faunistica del camoscio appenninico a Lama dei Peligni (CH).
- 07.00: inizio dell’escursione in joёlette.
- 10.00: arrivo presso il Rifugio Fonte Tarì.
- 10.00-17.00: attività libere.
- 17.00: inizio dell’escursione di rientro in joёlette.
- 20.00: arrivo presso il parcheggio dell’area faunistica del camoscio appenninico a Lama dei Peligni (CH).
La passeggiata
Il percorso, per la sua interezza, si sviluppa sul sentiero di montagna denominato H4, attraversando inizialmente una rigogliosa pineta. A seguire all’escursionista si apre un panorama mozzafiato che abbraccia l’intera valle del fiume Aventino fino al Mare Adriatico. In condizioni di buona visibilità il colpo d’occhio si estende fino alle isole Tremiti. Si consiglia l’utilizzo di scarpe da trekking ed indumenti adatti alle escursioni in media-alta quota.
Prenotazioni
Al fine di gestire al meglio l’escursione in joёlette, alle persone con disabilità interessate, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente) entro il 20 agosto. Alla luce della difficoltà a gestire un numero eccessivo di joëlette su un sentiero particolarmente impegnativo, la disponibilità dei posti è limitata.
La Storia
Il paese è posto a 669 mt slm, sul versante orientale della Majella. Il nome “Lama” deriva dal termine pre-latino “Lamatura” che significa “terreno dove l’acqua ristagna”. “Dei Peligni” venne aggiunto nel 1863, ritenendo che il popolo dei Peligni si fosse esteso fino all’Aventino. Il territorio fu abitato sin dall’epoca preistorica, come testimoniato da una serie di pitture rupestri rinvenute nelle grotte della zona e dai resti di un villaggio di epoca neolitica presso cui fu rinvenuto, agli inizi del XX secolo, il cosiddetto “Uomo della Maiella”, resto umano di una sepoltura preistorica risalente al 7000-5000 a.C. In età romana la zona fu abitata dalla tribù italica dei Carricini mentre il periodo del Medioevo si caratterizzò per la presenza di alcuni eremi presso cui dimorarono asceti e santi, tra cui il Beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V. Nei pressi del paese è sita la “Grotta del Cavallone” in cui Gabriele D’Annunzio ambientò la tragedia “La figlia di Iorio”.
Cosa Visitare
- Museo “M.Locati” e giardino botanico “M.Tenore”
Il museo si suddivide in due sale in cui pannelli, diorami, supporti multimediali, reperti naturalistici ed archeologici mostrano la storia del territorio. Una ricostruzione di una grotta con pitture rupestri introduce la sezione archeologica dedicata a Francesco Verlengia con oggetti provenienti da Lama dei Peligni e dai comuni adiacenti: vasi, monete, un corredo funerario con oggetti in ferro e bronzo, delle lapidi funerarie romane di età imperiale ed il calco dell’uomo della Maiella di cui l’originale risale a 7000 anni fa e proviene dagli scavi archeologici di Fonterossi. La sezione naturalistica è dedicata al camoscio appenninico ed al progetto di reintroduzione di questo animale sulla Majella. Intorno al museo vi è il giardino botanico che raccoglie circa 500 specie vegetali di cui la maggior parte è endemica dell’Appennino Centrale o esclusive della Maiella. - Area faunistica del camoscio appenninico
In prossimità del paese è possibile visitare l’area faunistica del camoscio appenninico. L’area permette lo svolgimento di attività didattiche e scientifiche ed offre la possibilità di osservare a breve distanza qualche esemplare di questo stupendo ungulato. - Rifugio montano “Fonte Tarì”
Il rifugio, gestito dall’A.S.D. Majella Sporting Team. è situato nel cuore del Parco Nazionale della Majella, a quota 1.540 mt e 1h 40m di cammino dal paese di Lama dei Peligni (Chieti), sopra un gradino roccioso in posizione aperta e soleggiata.
Le grotte del Cavallone si trovano a 20 minuti di cammino, i camosci non si lasciano avvicinare facilmente, ma sono sempre presenti lungo i crinali che si stagliano contro il cielo azzurro ed i sentieri naturalistici che portano a Monte Amaro. Prati estesi e cime panoramiche, sono le caratteristiche esclusive di una tra le montagne più belle degli Appennini. Il rifugio, completamente ristrutturato, pur conservando uno stile rustico, è moderno e confortevole con 13 posti letto più 5 brandine supplementari per un totale 18 posti, una cucina a gas, un bagno, corrente elettrica e riscaldamento. Inoltre è fornito di acqua tutto l’anno, grazie alla fonte da cui il rifugio prende il nome. L’ambiente curato e tranquillo ne fanno un luogo ideale per vacanze piacevoli e interessanti fatte di passeggiate, trekking, trail e sky-running. www.rifugiofontetari.it - Le Grotte del Cavallone
Le Grotte del Cavallone, poste a quota 1475 metri s.l.m., sono annoverate tra le grotte di interesse turistico più alte d’Europa. Il percorso si snoda nelle viscere della montagna per oltre un chilometro attraverso ambienti di straordinaria bellezza in grado di suscitare forti emozioni. E’ possibile ammirare un grande numero di stalattiti e stalagmiti ed intuire la potenza delle acque che ha prodotto la cavità. Le visite si effettuano con una guida, in gruppi ed hanno la durata di circa un’ora. La temperatura al suo interno è di 10° C ed è costante durante tutto l’anno, l’umidità raggiunge in alcuni punti il 90%. www.grottedelcavallone.it